martedì 23 aprile 2013

 Acqua, Mafia e Società Resistente  . . .





l'Associazione Culturale Il Brigante , di Serra San Bruno, in Calabria, che si batte per la salvaguardia del bene pubblico e della salute del territorio - un esempio tra tutti la diga dell' Alaco - ha rinvenuto  una testa mozzata di pecora ai piedi della porta d’ingresso della sede, la sera del 9 Aprile 2013, poco dopo le 22.30,  secondo il classico stile intimidatorio mafioso - 'ndranghetista .   L'Associazione Culturale , cuore politico e culturale pulsante delle Serre calabresi,  è da tempo al centro di una fitta rete di relazioni culturali  e sociali, di caratura regionale e nazionale, che la pongono al centro di  importanti lotte di civiltà nel meridione d'Italia attraverso la diffusione della conoscenza, della musica, del teatro, delle tradizioni del territorio calabrese . Di recente, l’attività si è concentrata su molteplici fronti, come la questione “acqua bene comune” , la tutela della sanità pubblica, la diffusione di valori e principi di legalità e giustizia attraverso la partecipazione diretta e attiva a cortei, manifestazioni e convegni, in collaborazione costante e continua con altri collettivi, coordinamenti socio-politici e svariate associazioni territoriali e culturali



L'Associazione, inoltre,  fa parte del Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica  intitolato a “Bruno Arcuri” . Da quasi vent’anni  si batte per far emergere la verità sulla gestione dell’invaso dell’Alaco, in Calabria,  e sull’inquinamento delle sue acque. L'Associazione Il Brigante si batte perché si dia il via a una “operazione verità” sull'invaso dell'Alaco, raccogliendo testimonianze e lanciando appelli per informare i cittadini delle Serre vibonesi, lottando anche perché non cali il silenzio sulle battaglie per la legalità in quest'area della Calabria in cui si sente forte l'influenza della 'ndrangheta.

 Dalle parole di un' intervista rilasciata dall' Associazione al quotidiano Il Vizzarro :

        "  A Serra San Bruno, in un territorio in cui l’omertà e la sottomissione sono divenuti purtroppo pane quotidiano, un luogo di incontro sociale, di condivisione di idee e di lotta è evidentemente ritenuto assai scomodo dal malaffare. La ‘ndrangheta e i poteri forti a questa alleati - intenti a conservare lo status quo con l’arma della prepotenza, del sopruso e, come in questo caso, della becera minaccia - probabilmente non sanno e non possono tollerare “focolai” di libertà e di legalità e cercano, anzi tentano, di metterli a tacere con simboli appartenenti ad una prassi ancestrale, intrisa di vigliaccheria  e di una brama di intimorire che resterà però, questa volta, inappagata. Questi attacchi non ci scalfiscono e soprattutto non scalfiscono la nostra fame di libertà. E’ solo il prezzo da pagare per il voler vivere in una società migliore. "

Rassegna Stampa :
Il Corriere della Calabria 
http://www.corrieredellacalabria.it/stories/cronaca/13748_macabro_messaggio_per_lassociazione_il_brigante/

Il Vizzarro :
http://www.ilvizzarro.it/inquietante-messaggio-al-brigante-una-testa-mozzata-di-pecora-allentrata-della-sede.html

Solidarietà dal Movimento Acqua Pubblica :
http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/index.php?option=com_content&view=article&id=2025:solidarieta-allassociazione-qil-briganteq&catid=143&Itemid=76

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