Acqua, Mafia e Società Resistente . . .
l'Associazione Culturale Il Brigante , di Serra San Bruno, in Calabria, che si batte per la salvaguardia del bene pubblico e della salute del territorio - un esempio tra tutti la diga dell' Alaco - ha rinvenuto una testa mozzata di pecora ai piedi della porta d’ingresso della sede, la sera del 9 Aprile 2013, poco dopo le 22.30, secondo il classico stile intimidatorio mafioso - 'ndranghetista . L'Associazione Culturale , cuore politico e culturale pulsante delle Serre calabresi, è da tempo al centro di una fitta rete di relazioni culturali e sociali, di caratura
regionale e nazionale, che la pongono al centro di importanti
lotte di civiltà nel meridione d'Italia attraverso la
diffusione della conoscenza, della musica, del teatro, delle tradizioni
del territorio calabrese . Di recente, l’attività si è concentrata su molteplici fronti, come la
questione “acqua bene comune” , la tutela della
sanità pubblica, la
diffusione di valori e principi di legalità e giustizia attraverso la
partecipazione diretta e attiva a cortei, manifestazioni e convegni, in
collaborazione costante e continua con altri collettivi, coordinamenti
socio-politici e svariate associazioni territoriali e culturali
L'Associazione, inoltre, fa parte del Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica intitolato a “Bruno Arcuri” . Da quasi
vent’anni si batte per far emergere la verità sulla gestione dell’invaso
dell’Alaco, in Calabria, e sull’inquinamento delle sue acque. L'Associazione Il Brigante si batte perché si dia il via a una “operazione
verità” sull'invaso dell'Alaco, raccogliendo testimonianze e lanciando
appelli per informare i cittadini delle Serre vibonesi, lottando anche
perché non cali il silenzio sulle battaglie per la legalità in
quest'area della Calabria in cui si sente forte l'influenza della
'ndrangheta.
Dalle parole di un' intervista rilasciata dall' Associazione al quotidiano Il Vizzarro :
" A Serra San Bruno, in un territorio in cui l’omertà e la sottomissione
sono divenuti purtroppo pane quotidiano, un luogo di incontro sociale,
di condivisione di idee e di lotta è evidentemente ritenuto assai
scomodo dal malaffare. La ‘ndrangheta e i poteri forti a questa alleati -
intenti a conservare lo status quo con l’arma della prepotenza, del
sopruso e, come in questo caso, della becera minaccia - probabilmente
non sanno e non possono tollerare “focolai” di libertà e di legalità e
cercano, anzi tentano, di metterli a tacere con simboli appartenenti ad
una prassi ancestrale, intrisa di vigliaccheria e di una brama di
intimorire che resterà però, questa volta, inappagata. Questi attacchi
non ci scalfiscono e soprattutto non scalfiscono la nostra fame di
libertà. E’ solo il prezzo da pagare per il voler vivere in una società
migliore. "
Rassegna Stampa :
Il Corriere della Calabria
http://www.corrieredellacalabria.it/stories/cronaca/13748_macabro_messaggio_per_lassociazione_il_brigante/
Il Vizzarro :
http://www.ilvizzarro.it/inquietante-messaggio-al-brigante-una-testa-mozzata-di-pecora-allentrata-della-sede.html
Solidarietà dal Movimento Acqua Pubblica :
http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/index.php?option=com_content&view=article&id=2025:solidarieta-allassociazione-qil-briganteq&catid=143&Itemid=76
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